Formazioni calcaree all'interno di una grottaL'origine dei diversi pigmenti determina i livelli di stabilità cromatica e la durabilità pittorica delle opere.

Lo stato stato dell'opera dipende principalmente da:

  • esposizione alla luce (si parla di colori che schiariscono se esposti alla luce) 
  • umidità

In passato non era sempre possibile dipingere con l'assoluta certezza della durabilità cromatica delle opere. In particolare la pittura murale è, tra tutte le tecniche pittoriche, quella più esposta agli agenti atmosferici. Chi si è occupato di pittura murale, in passato, si è dovuto attrezzare con soluzioni non pianificate anche ricorrendo all'utilizzo di risorse reperibili in natura nella speranza di vedere le proprie opere conservate decorosamente.
In un caso particolare, i segni tracciati sulla superficie muraria, hanno beneficiato involontariamente dei fenomeni naturali. Lo scorrere dei secoli, in questo caso specifico, ha agito a favore della conservazione delle pitture rupestri. Un decorso non previsto quello delle pitture rupestri del Paleolitico, una condizione unica che ci permette di ammirarle anche dopo millenni di storia. 

La buona conservazione delle pitture rupestri è dovuta fissaggio del pigmento sulla superficie parietale, frutto dell'esudazione calcarea delle rocce all'interno delle caverne.
In alcune pareti rocciose è stato riconosciuto uno strato di carbonato di calcio su cui i primitivi hanno dipinto.
L'ambiente umido ha favorito una cristallizzazione sulla superficie rocciosa che ha protetto le pitture in uno strato resistente all'azione degli agenti esterni.
La conservazione delle pitture rupestri è un equilibrio delicato che raramente si è potuto verificare. 
Non tutte le condizioni climatiche hanno permesso un'adeguata cristallizzazione. 

Gli studi più recenti smentiscono la possibilità che grasso, urina, sangue o altro possano aver fatto da legante tra il pigmento finemente tritato e la superficie rocciosa. 
I leganti quali la caseina e il latte sono stati individuati in alcune pitture murali realizzate in Africa da popoli di pastori risalenti a circa 3.000 anni a.C. Dai reperti analizzati non si evidenzia in quest'epoca la presenza di un "intonaco" che favorisse la coesione tra la superficie muraria e la pittura eseguita poichè questo stratagemma esecutivo fu introdotto successivamente dai popoli mesopotamici ed egizi. 


Come si sono conservate le pitture rupestri?