paesaggio distanteConosciamo tutti le tre dimensioni di cui sono fatti gli oggetti: lunghezza, altezza e profondità; ma quando si tratta di disegnarli o dipingerli bisogna risolvere un problema che assilla l'uomo da secoli: come fare se il foglio a disposizione è bidimensionale? Il foglio infatti presenta solo l'altezza e la lunghezza ma manca di profondità. 

Nel corso della storia il problema è già stato risolto: studiosi e artisti hanno investito le loro conoscenze per intervenire nel modo più efficace possibile. Lo spazio bidimensionale del foglio si pone dunque come un limite che è stato superato dall'uomo attraverso alcuni accorgimenti che ingannano l'occhio dello spettatore. Il volume e la tridimensionalità vengono simulati attraverso l'illusione di poter vedere diversi piani di profondità: dal primo (il più vicino allo spettatore) allo sfondo (il più lontano dall'osservatore), gli accorgimenti per creare quest'effetto si chiamano indicatori di profondità.

Gli indicatori di profondità possono essere applicati singolarmente oppure tutti contemporaneamente, nella rappresentazione uno non esclude l'altro. Gli indicatori di seguito elencati sono i più comuni.

Dimensione

Un'acuta osservazione che risale a molti secoli fa è la curiosa interpretazione che dà il nostro cervello alle figure grandi. Il nostro cervello considera una figura grande molto vicina all'osservatore e crede distanti (su diversi piani di distanza) le figure che riconosce come "più piccole" di dimensione (in proporzione alle più grandi), questa peculiarità è definita in un linguaggio più specifico: gradiente di dimensione

Il chiaroscuro

Il chiaroscuro è una tecnica tra le più semplici da applicare al disegno, essa crea infatti un'atmosfera tridimensionale. Il chiaroscuro è il gioco di luci e di ombre che giustappone: illuminazione, ombre portate e ombre proprie per permettere al nostro cervello di riconosce distintamente i volumi. Il concetto è molto semplice se applicato a soggetti semplici con un fascio luminoso unidirezionale, creare effetti di chiaroscuro su soggetti ricchi di dettagli o volumi e con più sorgenti luminose diventa una sfida più impegnativa che richiede molto studio teorico e dal vero.

Il gradiente di colore

Il gradiente di colore consiste nel rappresentare i colori con tonalità vivide e accese nella parte più vicina all'osservatore (primo piano) mentre i soggetti più distanti sono dipinti con un colore sfumato, "sbiadito".

Il termine "sbiadito" è un pò improprio ma evoca anche la mancanza di nitidezza nei dettagli del soggetto più lontano rispetto alla ricchezza descrittiva del soggetto più vicino.  (Vedi immagine).

La sovrapposizione delle figure

Disponendo le figure su più piani possiamo ottenere soggetti diversi che si sovrappongono oscurando la visione dei soggetti più distanti dall'osservatore. Avere soggetti interi ci trasmette la senzazione che il soggetto intero si collochi in primo piano rispetto ai soggetti incompleti poichè coperti.

La convergenza di linee parallele

Le linee che sono parallele nella realtà a causa di una percezione ottica ci appaiono come convergenti verso un unico punto, man mano che la linea si allontana dall'osservatore. Il punto è detto punto di fuga e si colloca sulla linea di orizzonte, il punto di fuga può anche collocarsi molto distante e non deve essere necessariamente visibile ma piuttosto deriva da una deduzione ideale.

 La prospettiva

La prospettiva lineare è un insieme di regole geometriche che permettono al disegnatore di calcolare l'inclinazione delle linee convergenti. La prospettiva lineare permette di rappresentare lo spazio come lo vediamo nella realtà creando illusioni fortemente realistiche dello spazio.