Invenzione di nuovi colori dal settecentoNella seconda metà del Settecento le sostanze (naturali e sintetiche) a disposizione degli artisti aumentano notevolmente sconvolgendo le tavolozze a disposizione dei pittori.

La rivoluzione industriale, il benessere economico, le città sempre più popolose, creano un vertiginoso sviluppo che porta il mondo intero ad una serie di veloci mutamenti. Anche l'arte subisce questi rapidi cambiamenti.

Dal 1750 circa i progressi della chimica e le scoperte di nuovi elementi diventano fondamentali per giustificare la quantità di colori nuovi a disposizione degli artisti e persino la preparazione dei colori stessi cambia con l'invenzione dei tubetti di colore.

Le nuove scoperte si susseguono a partire dal 1706 quando nei laboratori di produzione di vernici di Johann Jacob Diesbach viene scoperto il blu di Prussia.
Nel 1775 è il pericoloso verde di Scheele o verde svedese a comparire sulle tavolozze degli artisti, seguito dal verde cobalto scoperto da Rinmann.
Nel 1809 il chimico francese Louis Vauquelin scopre il giallo cromo mentre il blu cobalto viene sintetizzato per la prima volta nel 1802 da Thénard.
Il blu oltremare sintetico, il giallo limone il verde di Guignetil viola di Perkin, il blu di manganese sono solo alcune delle altre scoperte del secolo.

Blu, verde brillante, viola... si può affermare che sono i colori più sgargianti a prevalere tra le nuove scoperte cromatiche.
Tra tutte queste scoperte la più interessante è il bianco di zinco che sostituirà il bianco biacca, unico bianco usato dai pittori sino alla seconda metà dell'Ottocento.


Quando sono stati scoperti i colori più sgargianti della storia?