Legno tavoleNel Medioevo la pittura assume un carattere principalmente funzionale: si pone l'obiettivo di essere letta e compresa dal fruitore.

E' per questo che le pitture medievali sono spesso composizioni figurative poco spontanee, austere e talvolta rigide ma estremamente chiare e leggibili.
Nelle opere medievali non si osserva solo l'estrema funzionalità espressiva poiché in alcuni casi gli artisti medievali si applicano anche attraverso produzioni artistiche di carattere fortemente decorativo.

Le opere pittoriche realizzate durante il Medioevo sono state eseguite prevalentemente attraverso queste tecniche (peraltro ampiamente diffuse nella storia dell'arte antica): tempera su tavola, olio su tavola, affresco e minature.

  • Pittura su tavola: le pale d'altare per l'arredo liturgico sono dipinte su tavole di legno.
    Le pale d'altare possono essere costituite da una sola tavola di legno dipinta (a tempera o ad olio) se ci sono più tavole incernierate tra loro si parla di polittico (dittico:due pannelli, trittico: tre pannelli).
    Il legno utilizzato per la pittura su tavola dev'essere resistente alle deformazioni, senza alte quantità di tannino e senza nodi lignei. 
    Per ottenere opere di grandi dimensioni é necessario creare tasselli ad incastro, perni di legno e un sistema di fissaggio con chiodi, colla e gesso per ottere una struttura reticolare di travi (sul retro della tavola) che supporti la dimensione raggiunta e sopporti gli spostamenti.
    Il legno, ricoperto di colla e stucco offre ai pittori una superficie liscia su cui dipingere a tempera oppure ad olio. 

  • Affresco: la pittura parietale a fresco, eseguita con pigmenti e acqua prima che la calce si asciughi, è una tecnica molto antica e ampiamente diffusa nel Medioevo tanto da poter essere ammirata sia nelle chiese che negli edifici pubblici e privati.
    L'affresco è una tecnica che produce risultati durataturi
    Il colore macinato, diluito con acqua e applicato alla calcina si rende insolubile fissandosi gradualmente per effetto dell'idrato di calcio (presente nella calcina) e per effetto dell'acido carbonico presente nell'atmosfera circostante, il processo è definito di carbonatazione della calce; a contatto con l'aria, la calce cristallizza in superficie e forma un velo fissando il colore al suo interno in modo irreversibile.

  • Miniature: il termine miniatura è una parola antica che deriva da minium un minerale che deve l'origine del suo nome al fiume che scorre a nord-ovest della penisola iberica, dove viene estratto. Il minio ha un colore rosso vermiglione e veniva usato come pigmento principale per la decorazione dei manoscritti eseguiti prevalentemente su pergamena. La pittura su pergamena consiste nell'esecuzione del dipinto su «pelli di vitello, capra, pecora e cervo, seccate, tese e raschiate fino ad ottenere una superficie perfettamente liscia... e non immune da trattamenti chimici. Venivano usati alcali per estrarne gli oli, convertendoli in sali solubili simili al sapone; l'allume era impiegato per rendere il materiale più duro. Poteva anche essere tinta prima dell'uso (...) intere pagine erano colorate di uno splendido porpora ricavato da un buccino - una variante della famosa porpora di Tiro - perché risaltasse al meglio in contrasto con la foglia d'oro.»1

     

  1. P. Ball, Colore, BUR, Milano, 2004. Pag. 105.

Su che materiale si eseguivano le miniature medioevali?