Nell'arte figurativa degli antichi greci (a partire dall'VIII sec.a.C.) la pittura ha raggiunto livelli qualitativi ed estetici notevoli che purtroppo non sono pervenuti a noi completamente.

La biacca è il nome che usiamo comunemente per definire il pigmentobianco ottenuto dalla lavorazione del piombo.

L'origine dei diversi pigmenti determina i livelli di stabilità cromatica e la durabilità pittorica delle opere.

La superficie è lo strato più esterno di un oggetto, ha due caratteristiche fondamentali: andamento e texture.

Pittura murale è un termine generico che include la tecnica dell'affresco ma non solo...

Possiamo fare un'esperienza pittorica reperendo principalmente tre cose essenziali: uno strumento (con cosa dipingere), un supporto (dove dipingere) e i colori per dipingere; tutto il resto diventa accessorio, ma fino a che punto conosciamo quello che usiamo?

Conosciamo tutti le tre dimensioni di cui sono fatti gli oggetti: lunghezza, altezza e profondità; ma quando si tratta di disegnarli o dipingerli bisogna risolvere un problema che assilla l'uomo da secoli: come fare se il foglio a disposizione è bidimensionale? Il foglio infatti presenta solo l'altezza e la lunghezza ma manca di profondità. 

Parlare di "colore" e parlare di "pigmento" non equivale parlare della stessa cosa: seppur entrambe le parole evochino in noi un colorante generico i due termini hanno diverso significato.

E' nel Neolitico che fa la sua apparizione il colore bianco.

Solamente dopo il 10.000 a.C. questo colore si aggiunge alle tavolozze che, precedentemente, erano quasi monocromatiche.