Matite lapis immagine di matite appoggiate su un tavolo di legnoLa matita, o lapis, è lo strumento che comunemente si usa per disegnare.

La matita è costituita da due parti: una parte interna (la mina) e il corpo esterno (racchiude la mina). 

  • La mina è la parte più delicata dello strumento e per questo si trova protetta al suo interno.
    La mina è fatta di grafite e argilla essiccata in proporzioni variariabili.
    Una matita con una percentuale maggiore di argilla è detta "dura" (hard = H) avrà una mina più resistente e un tratto grafico molto leggero, pulito e adatto al disegno tecnico.
    Una matita con una percentuale maggiore di grafite è detta "morbida" (black = B) avrà una mina più friabile e un tratto grafico intenso, marcato e adatto al disegno artistico perché permette ai disegnatori di sviluppare efficaci chiaroscuri.

  • La mina è una parte molto delicata ed è necessario garantirne l'integrità, per questo motivo la mina non si vende singolarmente ma si trova inserita dentro un maneggevole bastoncino di legno.
    Viene scelto questo materiale perchè è economico, leggero, garantisce l'isolamento, la pulizia dell'impugnatura,resistenza alla flessione e agli urti ma soprattutto perchè può essere temperato gradualmente sfruttando in modo completo la mina.
    Generalmente sul fusto vengono incise la marca e la durezza/morbidezza della matita.

Origini

La matita è uno strumento che nei secoli ha subito numerose migliorie funzionali al suo utilizzo. «Un antenato ben riconoscibile della matita odierna è descritto in un libro sui fossili scritto dal medico e naturalista tedesco-svizzero Konrad Gesner e pubblicato a Zurigo nel 1565»ma è della seconda metà del XVI la scoperta che ha segnato l'inizio della storia delle matite: a Cumberland, in Inghilterra, viene scoperto un giacimento di grafite.

Inizialmente la grafite veniva utilizzata pura e il segno che ne risultava era particolarmente marcato. La grafite era in uso prevalentemente presso gli allevatori per lasciare tracce visibili sul bestiame senza ferirlo. Questo sistema richiedeva un notevole utilizzo di materia prima. 
Un secolo dopo è il francese Nicolas-Jacques Conté che mette a punto la produzione delle matite così come le conosciamo noi oggi. 

Nicolas-Jacques Conté ripensa lo strumento cercando un risparmio di materia prima e per questo «si inventa di usare grafite in polvere, decisamente meno costosa, e di mischiarla con l'argilla, impacchettandola nel legno»2.
Il bastoncino di legno che custodisce la mina è stato lasciato al naturale per molti anni, prima che a qualcuno venisse l'idea di dipingerle.
E' cosi che nascono le matite come siamo abituati a vederle noi oggi, rivestite esternamente da uno smalto colorato.
Le prime matite avevano un colore giallo esibito per la prima volta durante «l'Esposizione di Chicago nel 1893 dalla Koh-I-Noor»3. Tutt'ora la maggior parte delle matite in commericio negli USA sono di colore giallo.

 

    1. H. Petroski, The pencil, a history of design and circumstance, Knopf, 2022. (traduzione della citazione a cura di S. Comar)
    2. R. Falcinelli, Cromorama, Einaudi, Torino, 2017, pag. 5.
    3. Ivi, pag. 6.

Riesci ad immaginare le prime matite?