terra scuraLa carnemonía, detta anche mummia o bruno mummia, è un pigmento utilizzato dai pittori a partire dal Cinquecento.

Questo marrone, ambrato e scuro, veniva prodotto utilizzando il bitume ma questa non è l'unica origine a noi nota. La storia di questo colore comprende anche un'origine mistica e macabra che vede come ingrediente principale la polvere ottenuta dalla macinazione delle mummie egizie.

I produttori di tinture realizzavano questo bruno bituminoso macinando i corpi delle mummie ("il cui contrabbando risale in Occidente ai tempi delle crociate"1) che venivano ridotte in polvere per essere poi mescolate a pece bianca e mirra. 

Il pigmento, solubile in olio, ben si adattava alla stesura su tela delle velature seicentesche ma si adattava altrettanto bene anche alla resa pittorica delle ombre nell'incarnato, come sostenne il teorico G.P. Lomazzo

La fortuna del bruno di mummia crebbe nei secoli tanto che venne persino "commercializzato addirittura come farmaco, da ingerire o da annusare, in maniera simile al tabacco"2 la sua diffusione continuò anche se in alcuni casi il colore suscitò forte repulsione nei pittori che lo usarono prima di scoprirne le origini.

La sua insolita origine lo rende un colore che trascina con sè un'aura esoterica a cui Tintoretto si affida per "rendere immortale la sua fama"3.   

  1. R. Falcinelli, Cromorama, Einaudi, Torino, 2017, pag.65.
  2. Ibidem.
  3. Ibidem.

Cosa hanno in comune le mummie e il colore carnemonia?