copertina della slide che contiene informazioni di storia dell'arte sulla pittura nell antica Roma

La pittura nell'antica Roma segna un passaggio molto importante nel corso della storia dell'arte.

E' una pittura che riesce a e la fondere il naturalismovivacità cromatica dell'arte degli etruschi con i soggetti mitologici o le scene di vita quotidiana caratterizzanti l'arte greca.

Nel I secolo d.C. la pittura romana si distacca dalla tradizione etrusca e, come accade per la scultura, si orienta verso l'arte greca.

Le tecniche utilizzate dai romani sono svariate, la pittura veniva eseguita ad affresco, ad encausto e a tempera su tavola.
Purtroppo la maggior parte delle testimonianze materiali delle opere dipinte dai romani sono andate perdute ma si sono conservate perfettamente molte delle opere di pittura parietale presenti ad Ercolano e Pompei. 

Per gli antichi romani la pittura è una ripetizione di modelli, spesso eseguiti a memoria e talvolta dipinti rapidamente giustapponendo macchie di colore, i modelli vengono tracciati attraverso colori fluidi e vivaci, si evidenziano pennellate veloci e tocchi liberi. Questa pittura, libera, fluida ed evocativa è detta: pittura compendiaria e caratterizza l'arte figurativa nell'antica Roma.

Altri esempi di pittura romana sono le circa 600 testimonianze di ritrattistica ritrovate presso l'oasi del Fayyum, in Egitto, su mummie egizie di età romana.
Le tavolette dipinte ad encausto su tavola, che si sono conservate sino ai giorni nostri, sono chiamate I ritratti del Fayyum: si tratta di tavolette che venivano adagiate sulla mummia nei sarcofagi in Egitto.
I ritratti dei defunti, prevalentemente di soggetti ripresi frontalmente e con gli occhi ben aperti raffigurano il defunto com'era in vita, senza alcun tipo di idealizzazione, i ritratti del Fayyum, inoltre, accentuano alcuni tratti fisionomici avvicinandosi molto alla figura reale del soggetto rappresentato.


Chi riprende il naturalismo degli etruschi nei propri dipinti?