Tecnica di realizzazione di sculture in marmo CanovaAntonio Canova realizzava le sue sculture mediante la tecnica della forma in gesso ad argilla persa.

Il processo di esecuzione di un'opera in marmo si può sintetizzare in quattro fasi:

  1. disegno preparatorio
  2. bozzetto in argilla
  3. opera in gesso
  4. opera definitiva in marmo di Carrara


Disegno prepapratorio

In una prima fase Antonio Canova realizzava gli schizzi preparatori.
Gli schizzi che venivano eseguiti con estrema cura erano numerosi perché dovevano contemplare ogni punto di vista possibile.

Bozzetto in argilla

Il primo bozzetto delle sue opere veniva sempre realizzato in argilla (solo talvolta diventava terracotta). Le opere in argilla che sono pervenute a noi sono, per loro natura, particolarmente delicate e vengono custodite con la massima attenzione.
La prima versione in argilla era una sorta di bozzetto plastico di piccole dimensioni che serviva a mostrare l'ingombro delle forme.
Questa piccola versione dell'opera veniva abbozzata e collocata su di un tavolo girevole per essere studiata da tutti i punti di vista.

Questa scultura in argilla serviva come base per sviluppare, in una fase successiva, una seconda versione quella definitiva. La versione in dimensioni reali veniva eseguita in argilla e curata nei dettagli.

Scultura in gesso

La scultura definitiva realizzata in argilla veniva lasciata asciugare e poi ricoperta con uno strato di gesso chiamato camicia. La camicia doveva essere uno strato molto sottile dal caratteristico colore rossastro (detto anche rossignolo, composto di ossido rosso e gesso).
Sopra lo strato asciutto della camicia veniva gettato abbondante gesso, quando il gesso era solido si spaccava a metà (attraverso delle tracce collocate precedentemente) svuotando l'argilla contenuta nelle due parti.
Le due estremità vuote, cave venivano riassemblate, ricollocate assieme e veniva fatto un buco in cima alla scultura da cui si faceva colare del gesso liquido. Quando il gesso liquido, contenuto all'interno, si asciugava completamente si poteva iniziare a scolpire la superficie esterna del gesso (quello che era stato gettato abbondantemente in una delle prime fasi). Il gesso veniva inciso sino ad arrivare alla camicia, lo strato rossastro della forma iniziale.
Arrivare alla camicia significava arrivare alla figura madre. La forma della scultura in gesso doveva essere levigata, raspata e pulita per avvicinarsi il più possibile alla forma iniziale del modello in argilla andato perso.
Spesso Canova versava sui gessi della cera liquida colorata per dare l'impressione della carne attraverso una superificie più rosata.   

Scultura in marmo

Per riportare tutte le forme appena realizzate nel blocco di marmo da scolpire, il gesso veniva puntellato con dei chiodini o repere (che vuol dire riporto).
I chiodini in bronzo che Antonio acquistava dal signor Meo a Possagno venivano utilizzati per riportare le misure dal modello in gesso alla scultura definitiva in marmo.
Le misure sull'opera in gesso venivano acquisite attraverso un compasso o pantografo e questa operazione si ripeteva per ogni chiodino posizionato sulla scultura.
Si nota infatti che nelle aree con più particolari da riprodurre c'è anche maggiore densità di repere

Le misure dal gesso venivano passate all'opera in marmo per scolpire con massima precisione.
L'opera veniva abbozzata e poi rifinita nei dettagli fino a raggiungere una versione definitiva, levigata con pomice sempre più impalpabile e spesso spennellata con acqua di rota o con cera rosata.
Le opere definitive venivano infine collocate sopra un basamento rotante per mostrare al cliente le variazioni di chiaroscuro dell'opera realizzata in tridimensione. 

All'interno della bottega di Canova c'erano molte persone che lavoravano per lui perché aveva spesso molte commissioni a cui lavorare contemporaneamente.
Tutti nella bottega avevano un ruolo ben preciso, da chi doveva sbozzare il gesso a chi si occupava di sbozzare il marmo.

L'ultima parte del lavoro spettava sempre al maestro di bottega: Canova che prendeva l'opera la portava con sé in una stanza a parte dove poteva lavorarla indisturbato fino ad esserne pienamente soddisfatto. 


Cosa sono quei puntini sui gessi di Canova?